Alessandro Terlizzi

Ho conosciuta Max tramite un amico di Parma.

Questo amico è venuto a festeggiare insieme a sua moglie il Capodanno a casa mia ma io non avevo alcuna voglia di festeggiare perché erano ormai 2 mesi che il piede destro non si muoveva più. Non reagiva a nessun comando e per muovermi usavo le stampelle, il tutore e la molla di Codivilla oltre a scarpe ortopediche improponibili (ed economicamente carissime).

Avevo già fatto diverse visite in molti centri in Torino (TAC, elettromiografia, risonanze varie…) il verdetto: disfunzione dello SPE.

L’unica strada che mi era stata prospettata era l’operazione al nervo con un risultato quasi sicuramente buono ma pur sempre incerto. In ogni caso mi era stato detto che difficilmente sarei tornato a camminare come prima. Ero distrutto, a 44 anni: non poter più sciare, giocare a calcetto, correre con i miei figli…

Questo amico mi ha proposto di presentarmi a Max ed io, che tanto non avevo niente da perdere, ho acconsentito. Gli ho mandato per mail tutti gli esami e dopo qualche giorno, precisamente il 7 gennaio (ricordo ancora il giorno e cosa stavo facendo!), ricevo una telefonata dal dott. Marenzoni che mi dice: “Ho visto tutte le carte che mi ha mandato, secondo me ci possiamo lavorare. Non è detto che sia necessaria l’operazione. Vorrei vederla, io però lavoro a Parma”.
Non potevo credere alle mie orecchie, a quel punto per risolvere il problema sarei andato in capo al mondo (altro che Parma)!

Le prime volte sono andato con mia moglie e subito sono rimasto colpito dalla professionalità del dott. Marenzoni, pur non essendo il mio campo ho avuto netta l’impressione che sapeva quello che faceva. Sapeva come si sarebbe mossa (o meno) la mia gamba ancora prima di sollecitare il nervo che mi stimolava e tutto con molta calma che mi infondeva coraggio e sicurezza.

Finita la visita mi ha dato appuntamento per quella successiva il mese dopo. Mi ha detto: “ti vedrei tutte le settimane ma venendo da Torino non ho cuore di farti fare tutti questi chilometri così spesso, devi però promettermi che farai gli esercizi che ti dico e da una volta all’altra vedremo come va. Se farai così posso già dirti che tornerai a fare tutto quello che facevi prima e non ci sarà bisogno di essere operato.”

Anche questo mi ha colpito molto: l’attenzione alla persona, avrebbe potuto dirmi di venire tutte le settimane o mille altre cose ed io, per lo stato in cui ero, sarei andato spendendo un capitale! Per lui l’importante era risolvere il mio problema non farsi i soldi.

È nata una bella amicizia, due volte fa mi ha detto: “ti aspettavo, oggi ti faccio lavorare seriamente!”

Ora i nostri incontri si sono diradati perché non ritiene più necessario vedersi così di frequente ed i risultati sono ottimi! Ora funziona meglio il piede “malato” di quello “sano”!

Ormai per me andare da Max è come andare a trovare un amico, mentre lavora su di me si parla di tutto: lavoro, figli, famiglia, sport.

 

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