Alessandro Bocelli
In due parole: grande Max!
Dopo un percorso (dal 2015 a settembre 2016) fatto di medici otorini irrisolventi e superprezzolati, ho conosciuto Massimo Marenzoni (Max), il quale, con una santissima pazienza ed una buona dose di coraggio, si è preso in carico tutto il sottoscritto.
Già di mio sono piuttosto pesante con, in primis, il mio orecchio destro traumatizzato da una botta acustica causata il 12 maggio 2015 dal volume troppo alto di una cuffia stereo (un colpo di genio/euforia del sottoscritto mentre ascoltava un brano di Peter Gabriel).
Il percorso curativo è stato lungo, perchè il tempo della cura per un trauma del genere è normalmente lungo, ma la terapia proposta da Max si è rivelata molto efficace e migliorativa rispetto ad una situazione, che pareva non trovare una soluzione, nell’ambito della cosiddetta medicina tradizionale.
Non a caso in pochissimo tempo dopo le sedute di osteopatia ho abbandonato l’uso di psicofarmaci che mi è erano stati somministrati dai vari otorini conosciuti nell’anno e mezzo precedente.
I vari farmaci sono infatti finiti tutti nel cassetto del dimenticatoio ma, soprattutto, sono calati, quasi subito in modo drastico, i cosiddetti “acufeni post-traumatici” che sono una vera e propria croce da sopportare ed una autentica causa di infelicità esistenziale.
Massimo è anche, qualora non bastasse, un fine psicologo che conosce concretamente ed intimamente su base pragmatico-somatica la natura umana ed i suoi risvolti psichici.
Una conoscenza, quella di Max che si fonda su una sensibilità personale elevatissima e che si basa su una concezione autenticamente olistica dell’essere umano in cui non esiste una falsa ed artificiosa distinzione tra mente e corpo ma una solida e reale unitarietà.
Valuto altresì da psicologo, e non secondariamente, le sedute osteopatiche con Max come delle vere e proprie sedute di psicoterapia, fondate sull’analisi e l’esplorazione somatica del soggetto in cura, finalizzate ad una più fine consapevolezza della propria struttura corporea e posturale e dei relativi risvolti sulla salute psicologica.
In aggiunta alla nota psicoterapeutica, non è da sottovalutare la sua capacità e professionalità nell’incoraggiare e sostenere il paziente nei momenti di difficoltà emotiva lungo tutto l’iter terapeutico.
Una nota di plauso finale, e concludo, per la simpatia e l’umanità di Massimo qualità rare in un mondo fatto di professionisti senza cuore e senza le necessarie competenze empatiche.
In sintesi il lavoro di Massimo Marenzoni è l’applicazione concreta ed efficace del principio salutogenetico ed antico “mens sana in corpore sano”... e ditemi se è poco…
Alessandro Bocelli